Le persone che non provano empatia sanno – intuiscono più che altro – che c’è qualcosa in loro che non è al posto giusto. Queste persone sono costrette a fingere di provare tristezza o indignazione quando in realtà non provano niente. È faticoso. Passano metà del loro tempo a odiare chi invece sente e sente anche tanto.
E così un giorno iniziano a denigrare. Per non sentirsi in difetto cercano di sminuire l’altro. Chi è empatico viene quindi etichettato come troppo sensibile, esagerato, polemico.
Se poi si tratta di una donna.. “è isterica, ha le mestruazioni, non scopa da tanto tempo”, e chi più ne ha più ne metta.
Poi ci sono i subdoli.. Quelli che per sentirsi a posto con la loro coscienza fingono di preoccuparsi, raccontando in giro che lei “è troppo fragile, dopo quello che ha passato poverina, è troppo sensibile, traumatizzata, ferita..”
Beh.. Caro amico, se tu sentissi la metà di quello che provo io ti saresti già tolto la vita da un pezzo. Immagina il dolore che proveresti perdendo la persona che ami di più al mondo, e ora immagina di perderla ogni giorno, per ogni volta che qualcuno viene ucciso, stuprato, abbandonato. Ecco come mi sento io. Da sempre. Da quando ho memoria di me.
E invece di suicidarmi mi alzo dal letto tutti i giorni, mi lavo, mi preparo da mangiare, lavoro, mi curo.
E in questi anni ho studiato dedicando tutta la mia vita a cambiare del mondo ciò che mi fa male, mi sono laureata tre volte, ho girato il mondo lavorando con i bambini ovunque ci sia un’emergenza, sono guarita dal cancro solo per continuare a farlo.
Non osare mai più definirmi fragile o ipersensibile per giustificare il tuo silenzio davanti all’orrore.
Io sono un’eroina e il mio super potere è proprio la mia empatia.
Las personas que no sienten empatía saben – sienten más que nada – que hay algo en ellos que no está en el lugar correcto. Estas personas se ven obligadas a fingir estar tristes o indignadas cuando en realidad no sienten nada. Y esto es agotador. Pasan la mitad de su tiempo odiando a aquellos que sienten tanto.
Y así, un día comienzan a denigrar. Para no sentirse culpables tratan de menospreciar a las otras personas. Aquellas que son empáticas son etiquetadas como demasiado sensibles, exageradas, beligerantes.
Además, si se trata de una mujer, ella “es histérica, tiene menstruación o no ha follado durante mucho tiempo”.
Luego están los hipócritas… Aquellos que, para sentirse cómodos con su conciencia, fingen estar preocupados, diciendo que “ella es demasiado frágil, después de lo que ha pasado, es demasiado sensible, traumatizada, herida …”
Bueno… querido amigo, si hubieras sentido la mitad de lo que siento, te habrías quitado la vida desde hace un tiempo ya. Imagina el dolor que experimentarías al perder a la persona que amas más en todo el mundo, y ahora imagina perderla todos los días, cada vez que alguien es asesinado, violado, abandonado. Así es como me siento. Siempre. Desde que tengo memoria de mi.
Y en lugar de suicidarme, me levanto todos los días, me lavo, me alimento, trabajo, me cuido.
Y en estos años he estudiado, dedicando toda mi vida a cambiar en el mundo lo que me duele; me gradué tres veces, viajé por todas partes, trabajando con niños donde haya una emergencia y me recuperé de un cáncer solo para seguir haciéndolo.
Nunca te atrevas a llamarme frágil o hipersensible otra vez para justificar tu silencio frente al horror.
No soy frágil. Soy una heroína y mi superpoder es justo mi empatía.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.