Cosa scelgo oggi

Non so cosa avrei scelto se avessi saputo che sarebbe stato come avere una finestra sul petto, con il cuore in bella vista sul davanzale; o se qualcuno mi avesse detto che sarebbe stato come stare a penzoloni sul bordo di un burrone. Nessuno ti prepara. Nessuno ti spiega che cosa significa aprirsi veramente con un altro essere umano. Nessuno ti dice che inizierai a sentirti nuda, esposta, indifesa. Non so se, tornando indietro con questa consapevolezza, sceglierei di nuovo la stessa strada invece che restare nel mio guscio.

Tutti quegli tsunami nel cuore, tutte quelle capriole nello stomaco erano solletico in confronto alla sensazione di essere completamente senza maschere, senza filtri. Essere te senza scudi, essere te senza l’armatura che ti ha protetta. Quella stessa armatura che però ti ha schermata anche dalla bellezza di un sentimento vero, dalla poesia di due corpi che si toccano il cuore a vicenda.

Nessuno ti dice che sarà tanto bello quanto terrificante, che ti attrarrà come acqua nel deserto e allo stesso tempo ti farà  venire il desiderio di scappare su un altro pianeta. E soprattutto nessuno ti dice che ci saranno momenti in cui perderai completamente l’equilibrio e sarà davvero dura ritrovare il tuo centro in mezzo alla bufera che avrai dentro.

Non so cosa avrei scelto se avessi saputo tutto questo. Ma so cosa scelgo oggi. Cosa ho scelto ieri. Scelgo di non fuggire, di provare, di inciampare e rialzarmi, perché ciò che mi aveva ingabbiato il cuore mi ha anche allenato alla resilienza e alla lotta. Perché, proprio come i duri colpi di uno scalpello sul marmo sono ciò che lo trasformano in un’ opera d’arte, la sofferenza mi ha plasmato in una combattente.