Finestre oppure muri

Mi stupisce sempre di più come la stessa parola possa rappresentare qualcosa di totalmente diverso a seconda delle persone. Prendi la parola “Patria”, per esempio.
Per alcuni è quasi un sinonimo di casa, qualcosa per cui vale la pena lottare, perdere la vita o addirittura strapparla via agli altri. Un luogo da proteggere anche a costo di far morire annegati dei bambini. Per altri, è una parola priva di senso, un contenitore vuoto. È uno specchietto per le allodole, un banale espediente per giustificare la violenza più vile, quella che priva della libertà e della vita.
Le parole possono essere finestre oppure muri, come diceva giustamente Rosenberg, per quello che rappresentano e per le conseguenze che comportano. E sta a noi riempirle del giusto significato.

E se fossimo tutti bestie violente come voi?

Ehi tu! Sì proprio tu che ti stai lamentando di quella coppia omosessuale che si tiene la mano: ma scusa che ti frega? Ti fanno schifo, dici. E non li capisci. Ah, e li vorresti pure picchiare.
Ok. Fai come ti pare. Picchiali pure.
Ma sì dai, che da oggi in poi ognuno di noi possa insultare, picchiare e uccidere tutti coloro che fanno cose che non ci piacciono o che non capiamo. La legge della jungla, no?
Ma stai attento perché sicuramente anche tu farai qualcosa che non piace a qualcuno o che non piace a me.
Da oggi guardati le spalle se per caso sei uno di quelli che nella foto profilo ci mette anche la ragazza, perché io proprio non capisco: ma se il profilo è tuo perchè ci devi mettere la faccia di qualcun altro?
E non ti avvicinare a me se pubblichi foto che ti sei fatto davanti allo specchio in palestra. Mi fa schifo e un pugno in faccia non te lo toglie nessuno. E non postare nemmeno tue foto con aforismi e soprattutto smettila di parlar male di quella persona senza nominarla: come se non lo sapesse tutto il mondo che avete litigato!
Fai attenzione anche nel caso in cui tu non sappia utilizzare il congiuntivo e gli accenti. Facciamo anche l’uso dell’h nella coniugazione del verbo avere. Al terzo errore ti vengo a cercare a casa.
Ah! e ricordati di non andare in giro con i pantaloni sotto al culo. E assicurati anche che ti coprano le caviglie.
Non ti sposare mai, perché io non credo nel matrimonio. E non fare figli che già le risorse nel mondo sono poche e gli orfani sono tanti.
Non buttare le cicche a terra e i fazzoletti fuori dal finestrino della macchina. Te la graffio tutta se lo fai.
Non mangiare carne e pesce altrimenti giuro che ti ficco due dita in gola e ti faccio vomitare. E se non fai la differenziata ti differenzio il pene dal resto del corpo.
Ah! un’ultima cosa.. se sei razzista, omofobo, maschilista, xenofobo, fascista o leghista, (che poi è la stessa cosa) occhio che ti sparo dal balcone di casa.